LO JUDENRÄT

Benjamin Murmelstein, l’ultimo decano del ghetto di Terezín

 Lo Judenrät

 

 

Uno degli aspetti più crudeli della politica nazista fu il coinvolgimento degli stessi ebrei nell’organizzazione delle diverse tappe dello sterminio.

Il 21 settembre 1939, infatti, Reinhard Heydrich stabilì che in ogni campo doveva essere costituito uno Judenrät, consiglio di anziani ebrei, i cui compiti principali erano le registrazioni, la distribuzione degli spazi abitativi e il reperimento dei lavoratori forzati. Inoltre fu costretto a svolgere anche un ruolo decisivo nell’organizzazione delle deportazioni verso i campi di sterminio.

Il rabbino Benjamin Murmelstein fu deportato nel ghetto di Terezín e nominato secondo decano a fianco del presidente del consiglio Paul Eppstein ma quando questi il 27 settembre 1944 fu ucciso, assunse il suo incarico e lo mantenne fino alla liberazione. Invece, il primo decano di Terezin, Jacob Edelstein, era stato destituito dal suo incarico nel gennaio 1943 e quindi, nel dicembre dello stesso anno, deportato e ucciso ad Auschwitz.

Sopravvissuto alla deportazione, Benjamin Murmelstein, fu accusato di essersi salvato poiché collaborazionista del nemico. Solo dopo il processo in cui fu scagionato, si trasferì a Roma dove, per discolparsi dalle accuse, scrisse il libro Terezín, il ghetto modello di Eichmann (1961). Nel 1975 accettò di parlare con il regista francese Claude Lanzmann, il quale utilizzò le registrazioni solo nel 2013 nel suo film Le dernier des injustes (L’ultimo dei giusti) che assolse Murmelstein dalle accuse di essere stato dalla parte dei carnefici.

Giuliano C.

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