PER IMMAGINI E PER PAROLE: la Terezín di Helga Weissova

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Zeichne, was Du siehst! (Disegna ciò che vedi). Con l’eco di questo imperativo sussuratole da suo padre, Helga disegna la dura realtà del ghetto di Terezín. Il disegno di un pupazzo di neve segna la fine della sua infanzia, da quel momento ritrae solo ciò che vede e che vive.

Helga Weissova nasce a Praga il 10 novembre 1929. Arriva a Terezín nel dicembre 1941 con i suoi genitori dai quali viene immediatamente separata.

Nel piano di mezzo di un letto a castello di tre piani nell'”alloggio delle ragazze” L410, è dove nascono i quasi 100 disegni di Helga, sfruttando la luce della finestra vicina e le matite e gli acquerelli che aveva portato con sé da Praga. Usa il suo dono per rappresentare momenti di vita quotidiana del campo. Da questo punto di vista si differenzia dai disegni nati nella classe di Friedl Dicker-Brandeis, famosa pittirice della Bauhaus, che incoraggia i bambini di Terezín a disegnare i ricordi dell’infanzia, come valvola di sfogo delle paure e delle tensioni emotive.

I disegni e il diario di Helga (Il Diario di Helga, Einaudi, 2014) sono un’insostituibile testimonianza documentaria per inseguire delle piccole storie nella grande narrazione di Theresinstadt.

Helga Weissova è oggi un’affermata pittrice e vive a Praga.

Il dormitorio L410

L410 era il dormitorio delle ragazze dove viveva Helga. Dormivano in letti a castello a 3 piani, circa 35 persone per stanza.

Carboncini

Carboncini

Il pupazzo di neve

Il primo disegno di Helga a Terezín è un ricordo d’infanzia. Lo fece arrivare di nascosto a suo padre nelle baracche degli uomini, che le scrisse: “Disegna ciò che vedi”. Da quel momento disegnerà solo la dura realtà del ghetto.

Penna, inchiostro e acquerelli

Penna, inchiostro e acquerelli

 

Marzia D.S. e Chiara F.

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